La pandemia ha cambiato tutto: persone, organizzazioni, mercati, strategie.
I consumatori sono diventati rapidamente padroni di device e tecnologie e le aziende, da parte loro, hanno realizzato in pochi mesi ciò che non avevano fatto in molti anni: il COVID-19 ha accelerato la trasformazione digitale e ha permesso a molte organizzazioni di realizzare iniziative che in precedenza incontravano opposizione o resistenza. Un cambiamento culturale importante, in parte difensivo, che ha messo finalmente in evidenza i benefici attribuiti alle iniziative di trasformazione, in primis la riduzione dei costi.
E i mercati, come sono cambiati?
Oggi sono caratterizzati in buona parte da e-commerce, realtà virtuale e realtà aumentata – non più “qualcosa di tendenza” ma veri strumenti di posizionamento dei brand capaci di garantire un’esperienza interattiva ai potenziali clienti; sono canali ormai ampiamente diffusi e alla portata di tutti sui quali è praticamente impensabile non investire.
Le nuove dinamiche domanda/offerta, infine, hanno imposto alle organizzazioni strategie omnicanale per garantire esperienze di acquisto avanzate e omogenee. A tal proposito, chi ha pensato di poterne fare a meno ha preso una seria cantonata, chi invece – non senza fatica – è stato capace di trasformare le iniziali situazioni di disagio in opportunità di cambiamento, non solo è sopravvissuto sul mercato, ma è oggi più grande e più competitivo di prima.
Ma cosa succederà da qui in avanti? Nulla sarà più come prima!
È necessario pensare fin da subito alla gestione della fase 2; il percorso verso l’agilità inizia adesso perché l’unica costante è – e sarà ancor di più nel futuro – il cambiamento! Certo, la pandemia si placherà e si tornerà a circolare liberamente, ma molte delle strutture e delle abitudini acquisite resteranno e si evolveranno ancora.
In altre parole, la nuova fase non sarà un semplice ritorno al business pre-COVID, quindi non attendete il “ritorno alla normalità”, questo non accadrà; ciò che ci aspetta è il decennio di uno sfuggente e scivoloso “never normal”: Ogni tappa raggiunta sarà velocemente superata per puntare alla successiva, ogni snodo di apparente nuova normalità sarà disintegrato dalle nuove esperienze. È per questo motivo che il passaggio ad un’infrastruttura più flessibile è una tra le più urgenti priorità di tutti i brand (lo ha evidenziato anche un recente report dell’IBM Institute for Business Value). Sarà un’era definita da rapidi e continui cambiamenti nelle norme culturali, nei valori della società e nei comportamenti, per cui, faremo bene ad abituarci.
Il nostro consiglio?
Pianificate adesso dove volete essere fra cinque anni post Covid, non rischiate di guardarvi indietro a dover pensare a dove saresti voluti essere prima che tutto ciò accadesse!
Il primo passo verso la pianificazione è un check sullo stato dell’arte.
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